In UK prezzi dei vini insostenibilmente bassi
L’allarme di Pierpaolo Petrassi, responsabile acquisti bevande alcoliche di Waitrose, una delle maggiori catene di supermercati del Regno Unito, che denuncia il grande rischio derivante dai prezzi sempre più bassi dei vini sugli scaffali della gdo inglese
Petrassi, in estrema sintesi, ha evidenziato come la tendenza ai prezzi sempre più bassi sugli scaffali della grande distribuzione inglese pesa completamente sulle spalle dei produttori di vino e questo sta minacciando la sostenibilità economica soprattutto delle piccole e medie imprese.
"Se chi rivende oggi il vino" ha in sostanza detto Petrassi a TDB "non si preoccupa nemmeno di coprire almeno i costi di produzione, allora l’equazione non è sostenibile".
“Solo poche grandi industrie del vino possono permettersi " ha proseguito Petrassi " di trovare sostenibilità con prezzi di vini a 5 sterline sullo scaffale”.
Ma quello che giustamente preoccupa di più Petrassi è anche “la percezione che i consumatori possono trarre da questi bassi prezzi”.
“Le aziende del vino hanno speso anni e risorse cercando di spiegare ai consumatori l’importanza di spendere qualcosa in più per acquistare vino e non pagare solo tasse ma questa politica costante basata solo sul prezzo passo rischia veramente di pregiudicare completamente lo sforzo fatto fino ad oggi”.
Petrassi evidenzia la difficoltà di molti consumatori oggi di acquistare vini anche tra le 7 e le 12 sterline “ma dobbiamo dobbiamo educarli al concetto “value for money” (rapporto qualità/prezzo) e quindi enfatizzare il concetto della qualità del prodotto e non solo come adesso focalizzarsi solo sul prezzo. Solo questo può assicurare la sopravvivenza dei produttori”.
Un allarme molto importante quello lanciato dal responsabile acquisti bevande alcoliche di Waitrose considerando anche l’importanza del suo osservatorio e il fatto che notoriamente le catene della gdo inglese da moltissimo tempo sono quelle che hanno praticato le politiche di prezzo più aggressive e spesso penalizzanti per la maggioranza dei produttori di vino non solo italiani.
A questo punto sarebbe importante che questa “denuncia” fosse cavalcata anche dal nostro sistema produttivo, a partire dalle organizzazioni professionali, dalle associazioni dei produttori che da tempo subiscono una pressione sul fronte prezzi insostenibile.
Dare ai consumatori la percezione che si può acquistare un vino a prezzi spesso inferiori a qualche brand di acqua minerale è estremamente pericoloso soprattutto se si tratta di persone con scarsa cultura vitienologica (la maggioranza!).
Continuare a denunciare questa situazione solo all’interno del sistema produttivo e non uscire allo scoperto, lo ripetiamo da tempo, è inutile.
Perché non andare davanti a qualche supermercato inglese a manifestare con volantini ai clienti una situazione così pericolosa e per molto aziende addirittura drammatica?
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